Negli ultimi anni le amministrazioni comunali hanno confermato di non volere ostacolare la pratica dell’affitto breve, esprimendosi spesso per una aperta liberalizzazione delle attività di B&B e di alloggio temporaneo. Queste attività sono infatti fonte evidente di nuove risorse economiche per la città, sia rispetto al locatore che all’indotto commerciale urbano di negozi, trasporti e servizi.
E’ necessario però richiedere informazioni all’ufficio tecnico del Comune ove risiede l’immobile o consultarne il Regolamento Edilizio per verificare se e come esso contenga norme che regolamentano questa attività, sia nel caso dell’affitto dell’intero appartamento che di singole parti di esso, e se e come venga definito il margine tra Cav e l’attività di affitto breve svolta in maniera non continuativa. Lo stesso vale per il pagamento della tassa di Soggiorno, alcuni comuni la prevedono (la maggiore parte) altri non ancora, ad oggi comunque chi esercita l’affitto breve in modo “non professionale e continuativo” non è tenuto al suo pagamento.
Il pagamento della Tassa di soggiorno e la stessa registrazione sul portale Alloggiatiweb della Questura spesso necessitano dei codici o della autorizzazione rilasciata da Comune di residenza.
A questo proposito l’Associazione Host dell’Ospitalità Residenziale Italiana tra i suoi servizi più importanti offre la possibilità attraverso una Lettera di Incarico di prendere su di sé la responsabilità legale della procedura e di sostituirsi al locatore nella preparazione e presentazione della richiesta.