A fine gennaio, in occasione della mia ultima visita agli uffici di via Silvio Pellico 16 per la consegna dei conti gestione GEIS 2017 dei nostri associati, mi era già stato anticipato dalla solerte impiegata che da marzo la procedura per la riscossione dell’Imposta di Soggiorno avrebbe subito dei cambiamenti, passando dall’utilizzo dei famigerati libretti cartacei a una qualche forma di interazione online. All’epoca non era ancora disponibile alcun materiale descrittivo né la cortese ed efficiente funzionaria aveva altre informazioni da dare; devo riconoscere però che la notizia mi ha piacevolmente confortato perché ho sempre considerato una assurda perdita di tempo il dover prendere appuntamento telefonicamente (i ragazzi del centralino impazzivano perché l’agenda era sempre in blocco), recarsi materialmente in piazza della Scala per il ritiro dei bollettari che quindi andavano conservati, compilati ogni volta ed infine riconsegnati una volta esaurita la matrice… per poi ricominciare daccapo la trafila per ottenerne uno nuovo.
A questo riguardo ero quindi in impaziente attesa di una comunicazione dal Comune di Milano, anche se non nella forma in cui infine l’abbiamo ricevuta tutti quanti l’altra sera. Mi permetto di dire “abbiamo” perché il mio indirizzo di posta risultava in chiaro assieme a quello di altre trecentocinquanta email di altrettanti host! L’incaricato della comunicazione ha infatti inavvertitamente inviato le istruzioni per la nuova procedura senza usare la funzionalità copia carbone nascosta scatenando così un certo putiferio tra le centinaia di destinatari. Riconosco che non è certo questo il modo migliore di fare comunicazione aziendale, ma alcune reazioni sono state anche troppo rabbiose e in fin dei conti non me la sento di mettere in croce chi, facendo il suo lavoro, commette un errore certamente grave ma comunque non tragico. Riconosco che soprattutto a Milano stanno facendoci pagare la comodità di non compilare il contratto di Locazione Turistica aggiungendo ogni volta un nuovo ostacolo al percorso e facendoci ripetere all’infinito le medesime azioni o riscrivere le stesse informazioni. Suggerisco ai miei colleghi host ed ai nostri associati di passare oltre il problema delle email che comunque nessun avvocato ci potrà mai trasformare in un danno quantificabile e rimborsabile (al contrario della sua parcella) concentrandoci piuttosto sull’approfondire cosa cambierà concretamente nel nostro lavoro quotidiano con le modifiche apportate alla piattaforma GEIS a partire dal primo di marzo.
Ad una prima lettura del manuale allegato alla mail incriminata ho trovato tutto sommato la funzionalità del sistema ragionevole, certamente più efficiente delle novità previste dalla piattaforma Turismo 5 per le quali ancora oggi le polemiche continuano a montare (anche molto rumorosamente). In pratica per generare la ricevuta è necessario inserire online i medesimi dati che oggi già si scrivono sul libretto: cognome dell’ospite, data di arrivo e partenza, numero di ospiti ed importo pagato. Per averla però fisicamente da mostrare all’ospite devo per forza accedere ad una stampante, cosa non sempre agevole per i gestori di appartamenti. Si tratta quindi di scegliere se compilarla prima, con i soli dati della prenotazione ricevuta (comunque sufficienti), o una volta tornati a casa o in ufficio, utilizzando comodamente tutti i dati anagrafici raccolti al checkin: un processo non molto dissimile da quello per la comunicazione in Questura. L’unico punto critico in fin dei conti è proprio in questo passaggio, nel fatto cioè che non potendo accedere in loco ad una stampante non ho una ricevuta né alcun documento specifico da consegnare all’ospite a fronte del denaro contante che gli chiedo di versarmi, e non tutti potrebbero essere disposti ad attendere una futura email.
Considerando che a Milano abbiamo quasi duecento soci che attendono informazioni e che metà di essi utilizzano la nostra piattaforma online per la gestione congiunta delle anagrafiche ospiti in Questura e dell’Imposta di Soggiorno, ho ritenuto che fosse mio dovere approfondire, e nel caso trovare il prima possibile, una soluzione percorribile. Così ho richiesto un incontro urgente e mi sono recato questa mattina stessa (7 febbraio) al GEIS, dove sono stato ricevuto dal dirigente, che devo riconoscere è davvero sempre cortese e disponibile ad ascoltare e collaborare. Questa è la proposta che gli ho portato e che condivido con i miei associati e con i nostri colleghi:
- non è corretto incassare denaro dall’ospite senza che lui abbia in mano una ricevuta
- procuro un blocchetto ricevute in cartoleria
- compilo e firmo la ricevuta da consegnare all’ospite come documento di cassa provvisorio in attesa della mail
- la mia copia diventa promemoria di cassa interno
- alla sera o il giorno seguente compilo online la ricevuta digitale, la scarico e la invio alla email dell’ospite.
Mi sembra che questa soluzione, per quanto sembri una semplificazione ed alcuni la troveranno un “passo indietro”, non abbia alcuna controindicazione e soddisfi tutte tre le parti in gioco: l’ospite, il gestore dell’appartamento ed il GEIS. L’osservazione che alcuni mi hanno già portato che ricreo artificialmente il modello della ricevuta cartacea non è accettabile: il blocchetto ricevute lo compro ad 1 euro in tutte le cartolerie ed una volta registrato l’incasso lo posso buttare, non proprio il medesimo percorso a tappe verso piazza della Scala e via Silvio Pellico. Per ritornare all’incontro di questa mattina il dirigente GEIS ha preso atto della ragionevolezza della mia proposta e, come del resto mi aspettavo, non mi ha detto ne sì ne no, confermandomi però che in questa fase sono aperti a tutti i suggerimenti (costruttivi e non polemici) per superare al meglio questi complicati passaggi, soprattutto per quanto riguarda la loro parte e cioè il rapporto e la comunicazione con gli operatori. Mi sono allora permesso di insistere perché venisse attivata la nuova release del portale con una settimana d’anticipo rispetto alla data effettiva in cui diverrà obbligatorio il suo l’utilizzo, in modo che i gestori abbiano tempo di sperimentarla e nel caso di richiedere informazioni… evitando così di farlo tutti insieme nelle medesime ore (come è avvenuto recentemente proprio per Turismo 5) con il conseguente blocco di email e telefoni!
L’ultima osservazione è proprio relativa a Turismo 5, ma ovviamente anche alla Questura ed alla nuova piattaforma GEIS, è che la tendenza in atto sembra quella di portarci a ripetere più e più volte la medesima azione di inserimento dati, specialmente riguardo l’anagrafica degli ospiti. Senza entrare nella problematica Privacy e del regolamento di Polizia, peraltro non banali e non rispettate in alcune di queste ultime applicazioni, ma fermandoci alla fatica ed al pericolo di errori nel ripetere sempre la medesima azione, mi permetto di rammentare che sono ormai quasi centottanta gli operatori che utilizzando la nostra piattaforma inseriscono una sola volta dallo smartphone i dati ed una volta chiusa alle loro spalle la porta del checkin si dimenticano delle procedure di legge perché le svolgiamo noi al loro posto.
24 Commenti
condivido le vostre opinioni sulle ripetizioni dei dati anagrafici più volte in siti istituzionali,potrebbero comunicare loro senza farci incorrere in errori . vorrei conoscere i vostri servizi e i vostri costi.
in attesa di un vostro cortese riscontro vi invio i miei cordiali saluti
monica stella
Buongiorno, avendo pensato alle stesse problematiche qui sviluppate e avendo anch’io pensato di risolvere la consegna di una ricevuta di pagamento avvenuto provvisorio come qui descritto, mi trovo d’accordo.
Personalmente non vedo soluzioni alternative al porre una stampante nella struttura ricettiva.
Sono d’accordo sul fatto che saremo costretti a ripetere le stesse operazioni su due/tre piattaforme differenti, peccato, poteva essere fatto uno sforzo per agevolare le varie comunicazioni
Salve Maurizio,
grazie per le interessanti informazioni.
Sempre ieri, con altri soci di OspitaMI, siamo stati ad un incontro in Provincia (via Vivaio) con i dirigenti coinvolti in Turismo 5 (anch’essi tutti cortesia e sorrisi, salvo non sbilanciarsi a fronte della complessità delle norme che sono in ballo e che si contraddicono l’un l’altra).
Ho imparato alcune cose interessanti, che cerco di riassumere:
– Turismo5 e Geis non sono software prodotti localmente, ma sono stati acquistati dopo bando di gara e sono già in uso presso diverse regioni e comuni (rispettivamente), questo mi ha rincuorato perché le mie esperienze con Lombardia Informatica sono sempre state sciagurate.
– Non si sa come, ma sembra che sia previsto che i due sw si possano parlare fra loro (ossia metti i dati in uno dei due che li passa all’altro), su questo sono ansioso di sentire anch’io il dirigente di Milano che segue il Geis (quelli di Regione e CittàMetropolitana, mi sono sembrati totalmente ignoranti in proposito), tu, che sei addentro alle questioni di SWHouse, magari riesci a sentire chi ha prodotto e assiste questi due sw … ?
– i dati degli ospiti caricati in Turismo5 non sono conferiti a nessuno (CittàMetropolitana e Regione non vi hanno accesso), sono in un archivio temporaneo personale e privato di chi li carica, possono essere:
a) usati per produrre il file alloggiati e poi distrutti
b) tenuti come propria anagrafica, in questo caso è prevista la stampa del modulo di consenso privacy da far firmare all’ospite (così, ad esempio, in caso di ospiti abituali, evito di reimmettere i suoi dati ogni volta).
– Turismo5 dovrebbe funzionare anche su smartphone ( ? dovrebbe ?)
– Turismo5 non è riuscito ad ottenere l’ok del ministero interni per la trasmissione di file, per cui si limita a produrli,lasciando poi all’host il compito di trasmetterli alla Questura (con tutte le perplessità che ciò provoca, a partire da Alfinito).
Tralasciando numerosi altri aspetti che sarebbero da commentare (a cominciare dallo scandaloso aumento dell’imposta di soggiorno per cav e B&B, già altissima, che incentiva la pratica del sommerso, cui l’identificativo della Regione non è certo una soluzione), il nostro punto di vista è che puntiamo ad una sola immissione online, con smartphone di tutto ciò che serve a tutte le amministrazioni, senza alcuna successiva reimmissione.
Per chi ospita continuamente, magari con più appartamenti, ha senso procurarsi un sw specifico (come quello proposto da Hospres), ma per chi affitta tre volte all’anno l’ex stanza dei figli, serve una procedura che non comporti sw dell’host, da questo punto di vista Turismo5 potrebbe essere la risposta, a patto che sia interfacciato direttamente sia con Geis, sia con Alloggiati.
Parliamo a proposito del BOLLETTARIO ONLINE: Mah! ??
A prima vista, o meglio lettura, del manuale allegato alla mail BOLLETTARI ONLINE dell’Ufficio BIL Imposta di Soggiorno del Comune di Milano, non mi pare ne una complicazione, ne un alleggerimento del compito gravoso che ha il gestore nel dover assumere l’incarico obbligatorio di AGENTE RISCOSSORE, cosa che io ancora comprendo, ma svolgo con precisione.
A prescindere dal compito di “intermediazione ” delle pratiche amministrative che questo portale (hospres.it) svolge e per il quale credo ci sia una “assunzione esplicita di lavoro per conto terzi” e per cui deve trovare soluzioni per giustificare le ricevute di un sistema online comunale che interagisce con il suo servizio privato, vorrei concentrarmi su il LAVORO IMPLICITO al quale i singoli gestori di B&B come me devono sottostare, e l’eventuale responsabilità.
Cerco di esprimere in pochi punti le mie perplessità.
Non dovrebbe essere scontato che il privato abbia una cultura, o un facile approccio con il computer tanto da obbligarlo a compilare per ogni ospite TRE website differenti (GEIS, Turismo5, Polizia);
Credo che il sistema GEIS rimanga un sistema INCOMPLETO perchè troppo oneroso nella compilazione di dati personali degli ospiti;
Non si dimostrano, ne da parte di Turismo5, ne del Comune di Milano avanzamenti nella direzione dell’UNIFICAZIONE degli inserimenti dati, e si scarica sul gestore tutte le responsabilità/oneri amministrativi;
Se NON OBBLIGATORIO non darò una ricevuta ulteriore all’ospite per la TASSA TURISMO del Comune di Milano, …se protesta vada a chiederla al Comune, io rimango nella legge;
NON si migliorano daparte di GEIS i CONTROLLI di autocertificazione necessari per garantire che tutti paghino il dovuto e NON nascondano OSPITI a cui imporre la tassa. Tanto vale che a FINE MESE/FINE ANNO io paghi sulla FIDUCIA il totale degli incassi ricevuti;
Convinto di non avere riportato tutti i dubbi possibili su questo sistema di esattoria obbligatoria, spero almeno che così finalmente ci siamo sollevati dall’andare fisicamente ogni tot. tempo presso gli uffici comunali su appuntamento per dimostrare che raccogliamo le tasse, una pratica questa medioevale.
P.S.
Resto sempre convinto che se i dati raccolti dal portale di Polizia (al quale se non accediamo andiamo incontro alla legge antiterrorismo), potrebbero essere “splittati” (separati) e inviati di conseguenza automaticamente (Viva i Computer!!) a Regione, Comune, Istat e Tesorerie varie che a fine mese/anno ti inviano bollettino di pagamento…. e tutti sono contenti!!!
Ma la complicazione serve per giustificare uffici inutili, e mancanza di organizzazione!
Martin
P.P.S
Il portale, e il suo Responsabile, in cui sto scrivendo questo commento, HA volontariamente REITERATO l’ERRORE commesso dal Comune di Milano, contravvenendo alla richiesta esplicita dell’Ente di NON APROFITTARE dell’errore “Ogni utilizzo improprio delle informazioni ricevute di cui veniamo a conoscenza, verrà segnalato alle autorità competenti.”
Bravo ben detto e ben scritto. Concordo con te
Buongiorno Maurizio e grazie per l’interessamento che sicuramente giova a tutti noi host.
Per quanto riguarda il bollettino online trovo la cosa molto utile principalmente perchè, per host come me che non abitano nelle vicinanze della struttura, ogni tanto capita di dover dimenticare il bollettario…ahimé.
Ormai siamo tutti dotati di smartphone e tablet e quindi trovo la procedura estremamente utile in quanto si può provvedere immediatamente al check-in alla compilazione ed inviare immediatamente via mail all’ospite la ricevuta che, grazie alla possibilità offerta dai dispositivi di poter accedere a tutte le piattaforme possibili, la possono visualizzare anche immediatamente nella loro casella di posta elettronica. Oltretutto, io il più delle volte ritrovo la ricevuta lasciata nell’appartamento il che significa che non interessa molto. Però è poi a volontà del cliente stamparla oppure no.
Senza fare inutili polemiche in merito alla burocrazia italiana sempre presente e viva nelle nostre vite di lavoratori e cittadini, ritengo che l’ufficio preposto alla tassa di soggiorno debba inviare un file a tutte le strutture ricettive nel quali si spieghi il perchè dell’esistenza di tale tassa ed il perchè di un aumento del 50% ( non sono sufficienti le poche righe scaricabili dal sito del comune di Milano ), logicamente tradotto in piu’ lingue, così che si possa essere in grado di far capire ai nostri ospiti il perchè si debba ottemperare a tale esborso non propio così economico…..
In merito alle varie piattoforme dove ripetere sempre le stesse procedure, sono dell’idea che, tenendo fuori il portale della questura che reputo molto valido, un solo sito dove insierire dati anagrafici e ricevuta di pagamento della famigerata tassa di soggiorno sia piu’ che sufficiente.
Buon lavoro a tutti
non saprei trovare parole più chiare per dirvi quanto penso.
”
Resto sempre convinto che i dati raccolti dal portale di Polizia (al quale se non accediamo andiamo incontro alla legge antiterrorismo), potrebbero essere “splittati” (separati) e inviati di conseguenza automaticamente (Viva i Computer!!) a Regione, Comune, Istat e Tesorerie varie che a fine mese/anno ti inviano bollettino di pagamento…. e tutti sono contenti!!!
Ma la complicazione serve per giustificare uffici inutili …” Ipse dixit
Il tempo degli altri non costa nulla
Alessandro Bianchi
MI permetto di essere insieme d’accordo con lei ma anche in disaccordo:
– i dati delle anagrafiche ospiti NON POSSONO essere splittati da nessuna parte perchè la legge sulla privacy ( che non è solo italiana!) lo proibisce, una normativa europea precisa che quando si richiedano dati personali sensibili questi possano essere utilizzato unicamente per lo scopo per il quale vengono raccolti. So per certo che il ministero dell’interno (le questure) hanno rifiutato di girare queste informazioni all’Agenzia Entrate perchè “non pertinente”.
– l’organizzazione di ogni ufficio statale, parastatale, regionale, provinciale, comunale… in Italia fa legge a sè stesso, ma questo non avviene solo in questo caso, diciamo che la strada è lunga e farebbe comodo a tutti che venisse intrapresa, speriamo che i nostri nipoti ci arrivino.
Ciao a tutti! Grazie Maurizio per essere andato a parlare con il dirigente del Geis.
Però la soluzione a cui sei arrivato francamente non mi sembra un passo avanti nè tantomeno mi sembra che velocizzi il “problema”. In realtà io sono contentissima del bollettario online, anzi, tutti erano in attesa fervente di questa nuova procedura online e quindi sono rimasta molto perplessa delle reazioni (il classico atteggiamento un po’ italiano del io mi lamento a prescindere?? mmmmm). Io non ho intenzione di “tornare indietro” e comprare il bollettario (?) mi sembra un po’ assurdo… allora mi tengo quello del comune… la possibilità di inviare via email la ricevuta è ottima soluzione! Gli ospiti non hanno una email? a parte il fatto che capita una volta su 10, in questo caso chiedo all’ospite se ha necessità della ricevuta (non so nemmeno se in ambito fiscale a valore) e mi diranno di no quasi sicuramente: ogni volta me la ritrovo sul tavolo in casa, al check out. E se è PROPRIO obbligatorio rilasciarla perchè l’ospite la richiede allora la stampo… io preferisco così di gran lunga, rispetto a comprare il bollettario da Buffetti.
Sono d’accordo invece sul puntare su un’unica immissione di dati. Speriamo si riesca
Buonasera e grazie dell’invito sul blog: l’invio in chiaro delle 350 mail ha portato a qualcosa di buono.
Sinteticamente:
1- solo chi usa il geis si è preoccupato di studiarsi le normative vigenti (nazionali, regionali, comunali)
2- la tassa di soggiorno è in quota fissa (alta o bassa che sia)
3- l’accordo AIRBNB-COMUNE DI GENOVA è la cosa più semplice da replicare e darebbe modo di conoscere quali delle circa 50.000 CAV presenti sul sito in Milano sono in regola o no, evitando sommerso e distorsioni (da quanto ho capito la questura ha distribuito solo 3500 account…).
(http://www.comune.genova.it/content/accordo-tra-comune-di-genova-e-la-piattaforma-online-airbnb-sulla-riscossione-e-versamento-d)
Cordialmente,
TF
Ti ringrazio di essere stato in Comune per nostro conto. Io che accolgo unicamente ospiti che prenotano su Airbnb, avendo la la loro email, opterò nell’invio della ricevuta che compilerò al momento del check-in utilizzando il mio portatile. Sempre che continuerò con l’ attività non imprenditoriale di casa vacanza. Dico ciò poiché con l’aumento dell’imposta di soggiorno a tre euro per persona per notte (sino a 15 gg)..molti potenziali clienti dopo essere da me informati, nella chat di Airbnb, che hanno una tassa da versare in contanti, non prenotano…per vie traverse ho scoperto che altri appartamenti in zona sono case vacanza, non dichiarate, e di conseguenza quei proprietari non fanno pagare la tassa di soggiorno. Così non va bene. Aspetto un altro po’ perché spero nell’accordo tra il comune di Milano e Airbnb di trattenere la tourist fax al cliente in sede di prenotazione…. La tari mi costa di più e il gioco, per il momento, non vale la candela.
Buona sera , io vorrei restare con i bollettari cartacei
con i quali mi sono sempre trovato bene e forse
in fondo diffido sempre delle finte migliorie .
CAV Gaehouse
Gaetano Covelli
Condivido, tutto sovra sctitto, e penso che e’ una ottima occasione per riunirsi!
Se domani ci saranno altri casini per noi, avere una certa quantita di firme per azioni legali o per farci semplicente ascoltate sara’ molto importante!
Condivido in pieno le soluzioni proposte da Lei rispetto alle nuove procedure imposte e credo sia necessario avere una voce comune di tutti i gestori .
buon lavoro !
Grazie Maurizio del post che condivido in toto (e grazie al Comune di aver lasciato gli indirizzi in chiaro, qualche volta gli errori tornano utili). Ero arrivata anch’io alla conclusione di rilasciare una prima ricevuta simbolica per poi inviare la vera ricevuta via mail. Non posso certo chiedere dei soldi senza lasciargli una ricevuta subito. Doppio lavoro.
Grazie a queste conversazioni ho scoperto però Turismo 5 di cui ignoravo l’esistenza. Io affitto il mio appartamento quando non lo abito, niente di più e faccio sempre la comunicazione in questura e sul portale Geis. Qualcuno mi sa dire di più su questo portale…è obbligatoria la comunicazione anche qua?
E in ultimo puoi dirmi Maurizio, in privato, che tipo di associazione è la tua, come si aderisce, costi etc..?
Grazie a tutti. Lorella
Buongiorno Lorella, Turismo 5 è l’evoluzione del modello di invio flussi turistici della Città Metropolitana, un l’obbligo che sussiste da sempre e prevede la registrazione sul loro registro, la comunicazione nel mese di giugno di ogni anno dei prezzi minimi e massimi, l’invio mensile delle statistiche degli ospiti (tanti tedeschi tante notti, tanti italiani tante notti…) e dulcis in fundo anche la comunicazione ( a fine anno) dei giorni di chiusura (fondamentalmente quelli in cui non si è venduto…) che non dovrebbero essere meno di 90.
la nostra associazione è un pò diversa dalle altre: le informazioni le diamo gratis, chiediamo di associarsi se occorrono cose concrete come la messa in regola o strumenti di lavoro come channel manager, piattaforma cloud per la gestione della questura e dell’imposta soggiorno (concordata con il Ministero e la Questura non inventata da noi)… in questo caso chiediamo di iscriversi http://www.hospres.it
Egr. Sig Maurizio
Giustamente lei che lavora per una associazione che vive per i proventi degli associati si è dato da fare per cercare di aiutare a risolvere i problemi di chi affitta a breve, però ha dimenticato di far presente a chi di dovere che:
1) Non tutti sono all’altezza di assolvere alle complicatissime procedure indicate nei manuali d’uso Turismo 5 (importazione file) 32 pagine , Turismo 5 (check-in/check-out) 40 pagine (io sono diplomato e nel momento di inserire i flussi turistici mi si è bloccato tutto)
2) Chi ha problemi con queste complicate procedure deve rivolgersi alle associazioni come la sua , con ulteriori costi di gestione.
3) La tassa di soggiorno e pazzescamente alta ( io affitto un posto letto a 15 euro e devo chiedere 3 euro di tassa pari al 20% del costo letto mentre chi risiede in albergo di lusso e paga 300euro a notte paga solo 5 euro pari al 1% i ricchi non pagano e i poveri vengono spellati vivi.
2) Le mail che sono state spedite a circa 300 persone dimostrano che solo queste persone sono in regola con i flussi turistici e con la tassa di soggiorno, gli altri circa 3500 – 300 che denunciano alla Polizia e tutti gli abusivi che si nascondono alle autorità non pagano e non richiedono tasse di soggiorno ai loro ospiti.
3) Quante centinaia di migliaia è costato questo SW che non ha nessuna funzione pratica se non di complicare la vita a chi cerca onestamente di assolvere i doveri verso le autorità statali. Fatta la denuncia alla polizia il SW doveva fare tutto il resto,
invece dobbiamo fare noi il lavoro in modo che gli impiegati statali Comune, Regione, Uffici statistici nazionali, Flussi turistici, ecc. possono prendere lo stipendio e non fare più niente.
4) La tassa di soggiorno se proprio la vogliamo mettere per gli affitti brevi (CAV) non dovrebbe superare 1 euro LEI si è dimenticato che oltre le incombenze che ci vengono richieste che sono pari o superiori a quelle degli albergatori professionisti NOI dobbiamo chiudere i nostri alloggi per ben 3 MESI all’anno.
5) Ricordo a chi andrà a VOTARE che l’aumento della tassa di soggiorno ai soli affitti brevi (CAV) e non agli ALTRI alberghi compresi quelli LUSSO, è stata proposta dagli assessori TASCA ROBERTO e GUAINERI ROBERTA con l’approvazione del sindaco SALA GIUSEPPE.
4) questa email la voglio condividere con i circa 300 che come me si sono regolarizzati.
Buongiorno,
condivido certamente le osservazioni fatte al dirigente GEIS, a parziale (ma forse neppure tanto parziale) soluzione della eliminazione dei bollettari cartacei, mi domando per quale motivo la grande Milano non ha ancora fatto un accordo con Airbnb per fare trattenere a loro la tassa di soggiorno, come già fatto da Firenze e Genova p.es. ottenendo sicuramente molto denaro in più di quello ottenuto con l’aumento ai soliti noti della tassa medesima.
Sottolineo che 3 €/giorno per persona, per le CAV non professionali, che praticano prezzi dai 35 ai 45 €/giorno, sono veramente , ma veramente eccessivi!
Cordiali saluti a tutti
Buongiorno Massimo, le assicuro che l’accordo è già stato fatto da tempo, stanno decidendo come applicarlo perchè ogni Comune fa di testa sua, ma l’esempio di Firenze a riguardo può ritenersi decisivo: il comune chiede di inserire nella dichiarazione il codice Host assegnato da Airbnb e quindi fa un matching con quanto il portale gli ha rigirato.
Ormai è questione di settimane
La piattaforma GEIS è fuori uso. Compare solo un laconico messaggio che dice che tornerà attiva in pochi minuti minuti ma questo messaggio è visibile da ieri mattina. Non ci sono comunicazioni specifiche sul sito del comune ed ovviamente entrare in contatto per via telefonica è praticamente impossibile. Avete qualche notizia?
Scusate il disturbo
Stefano
Effettivamente è giù da giorni e temo che la soluzione non sarà immediata perchè hanno comunicato che è stato rimandato il termine di invio della dichiarazione mensile.
Buongiorno,
quindi è chiaro che dal primo di marzo le ricevutre relative all’imposta di soggiorno per il Comune di Milano devono essere generate ed eventualmente stampate utilizzando l’applicativo GEIS.
Successivamente è sopraggiunta un’altra novità: Airbnb incassa direttamente l’imposta di soggiorno dagli ospiti e la versa al Comune di Milano (bene! direi).
Ma a causa dell’assenza di indicazioni da parte del Comune di Milano approfitto della Sua ospitalità per fare 2 domande:
1) per gli ospiti che hanno già versato l’imposta a Airbnb bisogna ugualmente generare (e consegnare) la ricevuta dell’applicativo GEIS?
2) Nella dichiarazione mensile gli importi riscossi da Airbnb devono essere indicati?
Grazie e cordiali saluti.
Devi riconoscere che l’accavallarsi di queste due novità ha creato non pochi problemi sia agli operatori che aimiei amici dell’ufficio Imposta Soggiorno di Milano, che peraltro non hanno responsabilità riguardo le scelte politiche e le modalità operative che ne conseguono. Comunque sì dal primo di marzo le ricevute non sono più cartacee ma digitali, e tra l’altro se non si compilano correttamente poi risulta impossibile effettuare la dichiarazione mensile perchè sono le singole ricevute che la vanno a popolare. Riguardo invece quanto incassato da Airbnb non comporta la compilazione della ricevuta proprio perchè non essendoci incasso non c’è ricevuta da rilasciare, però numero ospiti e notti di permanenza vanno comunque inseriti in un campo specifico della dichiarazione mensile definito “operatori”… la posso consolare confermandole che è lo stesso in tutte le città dove Airbnb incassa l’imposta.
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