Non ricordo chi fu tra Pitagora ed Empedocle, filosofi scienziati del V° secolo AC, ad affermare che lo sviluppo delle vicende umane dimostra con ragionevole evidenza l’esistenza stessa di un progetto superiore alla nostra percezione, perché il Mondo affidato alla sola volontà dell’Uomo sarebbe già affogato nel caos.
Effettivamente la sala Martini del LEONE XIII di Milano era il luogo perfetto per osare questo ponte tra business, politica e mistica, infatti dopo cinque ore di un serrato e mai noioso dibattito l’unica salda certezza che ne ha tratto il partecipante al convegno, probabilmente interessato operatore della “Locazione Breve o turistica” è che solo un miracolo può risolvere le macroscopiche contraddizioni ed i conflitti tra tutte, e sottolineo tutte, le parti in causa.
Avendo seguito per mio interesse professionale diversi di questi incontri, devo riconoscere che la lucidità la competenza e la sincerità delle tante e diverse testimonianze portate nell’occasione sono un esempio di come affrontare temi complessi senza banalizzarli, ed ancora di più senza volere dare consolanti risposte dove non ce ne sono. Va infatti riconosciuto che ci siamo alzati dalle (comode) poltrone con meno certezze di quando ci si era seduti, ma se esiste un modo per dare ordine al caos certamente comincia dal riconoscerlo come tale.
Lucida fino alla crudezza è stata la relazione del presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa, cui va reso merito di avere espresso senza filtri il punto di vista del proprietario di appartamenti “standing alone” di fronte all’abisso della normativa sulla locazione turistica: “Sono fin troppo evidenti le contrapposizioni tra categorie portatrici di interessi opposti a quelli dei proprietari. Forze ed associazioni del ricettivo che spingono per creare nuove norme dove ce ne sono già troppe e nuovi ostacoli dove davvero non ce ne sarebbe bisogno. Categorie che trovano troppo spesso l’appoggio delle amministrazioni comunali e regionali. L’atteggiamento di questi ultimi enti è ancora più incomprensibile se si considera che il proprietario di casa è il vero soggetto fiscale di questo Paese, ben più e ben oltre gli stessi operatori commerciali del turismo che cercano di ostacolarlo in ogni modo.“
Mi è piaciuto il suo osare affacciarsi sul’abisso del modello AIRBNB dichiarando che al di là degli interessi generali di tipo finanziario ed immobiliare, che lui evidentemente rappresenta, questa attività incontra sempre di più il favore di famiglie che semplicemente cercano un nuovo polmone economico per fare fronte a disoccupazione, pensioni ridotte o cicli di studi dei figli che si prolungano senza sbocchi lavorativi. In una parola… postcapitalismo, ma questa l’aggiungo io!
E’ stato davvero geniale da parte dell’organizzatore Fabio Diaferia, di gran lunga la figura più brillante e la visione più originale del settore, di sviluppare gli interventi di tecnici e politici su base regionale: Lombardia, Piemonte, Liguria, Veneto, Toscana, Lazio e Sicilia. Ne è emerso con chiarezza, come ha detto lo stesso Fabio: “è un fatto grave che interpretazioni diverse a volte opposte, siano date nelle diverse regioni alla medesima legge dai rappresentanti delle istituzioni, così da creare disorientamento tra i cittadini”.
“Balcanizzazione della legislazione” è stata una fulminante definizione data dal prof. Vittorio Angiolini, autore di un intervento complesso ma illuminante sugli aspetti costituzionali delle leggi sul turismo divise surrettiziamente tra codice civile (Codice del Turismo) e leggi regionali. Vale la pena ricordare il breve ma estremamente concreto intervento di Saverio Panzica, tecnico verace con i suoi vent’anni di esperienza sul campo ed una competenza a 360° sulla normativa in ogni regione italiana. Suggerisco a chi dovrà prima o poi lavorare alla materia di non perdersi la sua (forse unica in Italia) conoscenza assoluta della materia e, soprattutto, la sua totale neutralità rispetto alle parti in gioco. Non a caso è stato portatore del’unica certezza solidamente emersa dall’incontro, peraltro esplosiva nel contesto di norme “balcaniche” che rimbalzano tra uffici comunali regionali e questure: “L’unico modo per non vedersi contestata l’attività di Locazione Turistica è l’esistenza tra le parti di un contratto di affitto scritto e controfirmato, anche e soprattutto per le locazioni sotto i 30 giorni!”
A proposito di Questure non ci siamo fatti mancare l’ennesimo mal di testa relativamente alla normativa di registrazione ed invio delle anagrafiche ospiti in Questura, notazione non proprio rassicurante in materia di diritto penale che si sperava, almeno questo, condiviso a livello nazionale. Succede infatti che a fronte della assoluta indisponibilità della Questura milanese a concedere la registrazione ad operatori che non rispondano alle norme della legge regionale ed al regolamento che ne è scaturito, a Torino il responsabile dell’ufficio preposto accetti invece qualunque modalità legale di autocertificazione dell’attività, ritenendo l’interesse dell’informativa di polizia superiore a quello commerciale e normativo. Istintivamente sarei portato a condividere quest’ultimo punto di vista ma mi chiedo nello stesso tempo come possa il funzionario di Polizia di Milano non rispettare le norme di legge che ne regolano l’ufficio, per quanto non condivise… Tra l’altro questo avviene unicamente nella città di Torino per espressa volontà e responsabilità del funzionario, perché nei comuni dell’Hinterland questo non è assolutamente prassi.
Il caos, appunto, e quando in chiusura alle 13,30 un host milanese si alza e chiede al Fabio Diaferia: “ma insomma io non ho capito cosa devo fare a Milano per fare locazione breve, registrarmi in comune come CAV o meno?” Il Fabio alzando gli occhi al cielo, più per la stanchezza che per dover ripetere l’ennesima volta lo stesso concetto: “dipende… può fare come dice Panzica e firmare un contratto scritto con l’ospite, mandando quindi con una email PEC in questura gli estremi anagrafici dei clienti come richiesti dal portale alloggiati, ma nel caso di multa deve comunque pagarla e solo in seguito fare ricorso. Diversamente si registra come CAV seguendo le indicazioni di Regione e Comune e pazienza...”
Insomma 1-1 e palla al centro, sperando che il miracolo prima o poi arrivi magari nella forma di una legge nazionale sensata equilibrata e proiettata al futuro, un miracolo appunto!
* Mi scuso con Michele Serra per avergli rubato un titolo degno del “MALE”.
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